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L'incredibile storia mai raccontata del Testadoro

Dec 11, 2023

Testadoro è un produttore di auto sportive/da corsa la cui fama fu di breve durata ma significativa negli anni del dopoguerra delle corse automobilistiche italiane. Tra coloro che iniziarono a correre con le vetture Testadoro c'erano i designer Elio Zagato, Nuccio Bertone e Mario Revelli di Beaumont.

Nonostante il nome sia stato quasi dimenticato, tranne forse in Italia, Testadoro ha avuto un nuovo inizio grazie a Dario Pasqualini, artista di Cumiana, che ha deciso di far rivivere il nome costruendo un nuovo Testadoro, basato su quello che la fabbrica originaria non completò nel 1951.

La storia di Testadoro inizia alla fine degli anni '30, quando era al potere il governo fascista di Benito Mussolini. Con l’arrivo sul mercato di automobili meno costose e il fatto che il possesso di auto e veicoli commerciali sia diventato accessibile anche a persone con redditi modesti, il numero di auto in circolazione ha cominciato ad aumentare. Il fattore limitante in Italia e in gran parte dell'Europa era il rapporto tra i redditi delle persone e non solo il prezzo dei veicoli stessi, ma anche il carburante con cui farli viaggiare.

Il risultato di questi fattori fu che c'erano molte persone con automobili che utilizzavano motori di piccola cilindrata – tipicamente da 500 cc a 750 cc – e ovviamente non solo volevano usare la propria auto per "andare da A a B", ma molti voleva dedicarsi alle corse, utilizzando quelle stesse auto nonostante la loro mancanza di potenza.

Aumentare la potenza dei comuni motori FIAT per renderli centrali utilizzabili per le auto da competizione fu un'opportunità di business e un appassionato di automobili e imprenditore di nome Arnaldo Roselli decise di progettare e produrre testate sostitutive per i motori FIAT di piccola cilindrata. Roselli era un ingegnere che aveva lavorato per l'Alfa Romeo e la Scuderia Ferrari, quindi sapeva molto su come ottenere prestazioni dai motori.

Fiat 508CS Balilla Sport 'Coppa d'Oro' Spider del 1934. La 508 è stata realizzata in una varietà di stili di carrozzeria. Era una macchina da spettacolo dei suoi tempi. Lo scrittore della rivista Light Car Dennis May ne ha elogiato l'accelerazione, lo sterzo e la "nota di scarico decisamente birichina". Immagine gentilmente concessa da Bonhams.

Roselli iniziò realizzando una testata sostitutiva per la Fiat 508 "Balilla". la 508 fu prodotta dal 1932 al 1937 ed era alimentata da un motore OHV a quattro cilindri in linea da 995 cc. Alla 508 Balilla successe la Fiat 508 C che presentava numerosi aggiornamenti tra cui un motore da 1100 cc e sospensioni anteriori indipendenti. La 508 C fu prodotta dal 1937 al 1953.

La testata Roselli forniva camere di combustione emisferiche con una circolazione del gas molto migliorata e una maggiore potenza. Si è guadagnato il soprannome di "Testa d'Oro", che in italiano significa "testa d'oro". Questo perché Roselli decise di realizzare la sua nuova testata utilizzando una lega di bronzo che avesse migliori caratteristiche di trasmissione del calore rispetto a quella originale in ghisa: questa testata di bronzo aveva un aspetto oro scuro e per questo si guadagnò il soprannome di "Testa d'Oro".

Roselli aveva bisogno di finanziamenti per la sua impresa e lo trovò nella persona dell'imprenditore torinese e appassionato di corse automobilistiche Giorgio Giusti, che suggerì a Roselli di realizzare una conversione della testata anche per la Fiat 500 Topolino.

Questa nuova testata per il motore Topolino a quattro valvole laterali in linea da 569 cc è stata realizzata nel caratteristico bronzo di Roselli e quindi era di colore oro. Questa testa convertì il motore Fiat a valvole in testa molto più efficienti e fu realizzata in tre configurazioni; "N-Normale", "S-Sport" e "C-Corsa". La "N" dava un incremento di potenza utile per la normale guida su strada, la "S" era per chi prediligeva una guida esuberante ed emozionante, e la "Corsa" era per i piloti di pista che volevano tanti cavalli quanto potevano essere estratti dalla il piccolo motore Fiat.

La Testadoro Sport del 1947 fu il primo tentativo di Giusti e Roselli di realizzare un'auto completa. Era basato su un telaio Fiat 500. In questa fotografia possiamo apprezzare quanto piccole fossero queste auto da corsa basate sul minuscolo telaio della Fiat 500.